DRAMMATICO – DURATA 157′ – RUSSIA
1930, Mosca. Un celebre scrittore viene censurato dallo stato sovietico: il suo romanzo è bandito e la prima teatrale della sua nuova commedia su Ponzio Pilato è stata cancellata. In pochi giorni diventa un emarginato. Ispirato da queste disgrazie, lo scrittore concepisce un nuovo romanzo in cui il diavolo, Woland, travestito da straniero visita Mosca accompagnato dal suo scatenato seguito e vendica tutti i responsabili della caduta dello scrittore…
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Hanno un po rotto le palle con questa propaganda anti Russia. Massacrato un capolavoro. Consiglio di vedere film come La Casa Russia con Sean Connery dove le ricerche di un infiltrato britannico e i suoi dati scientifici rivelano l’incapacità della Russia di fare una guerra nucleare dunque l’inutilità della corsa agli armamenti da parte degli americani. Film scomodissimo adesso, mentre fanno il lavaggio del cervello alla gente con queste cagate Trumpiane.
Immagino che tu non abbia mai letto Bulgakov, altrimenti non scriveresti queste cose. Trump non c’entra nulla, dato che era un romanzo scritto ai tempi di Stalin ed era una satira al regime sovietico che non è mai stato un paladino delle libertà.
È invece un bel film, soprattutto per chi non ha mai letto il romanzo (che ho amato) ed è molto fedele al libro, sempre tenendo conto che si tratta di una trasposizione cinematografica.
Pensa che il libro è stato pubblicato postumo e dapprima in maniera clandestina, questo tanto per dire la libertà che vigeva allora in russia (non che sia molto cambiata al giorno di oggi).
Non amo Trump, ma neanche, e soprattutto, Putin, entrambi cercano di tarpare le ali alla libertà, anche se in russia ci riescono meglio.
EMANUELA…i miei complimenti…non serve a nulla nel vuoto…ma una risposta perfetta.
Aggiungerei un controllo junghiano ma sarebbero vocali e consonanti sparse al vento…
Della Russia non sappiamo niente, oltre i luoghi comuni che ci raccontiamo, non si può pensare alla Russia del film come attuale. Il film è di produzione russa, finanziato da un fondo pubblico russo, e non è stato nemmeno censurato in Russia, dove hanno potuto vederlo e criticare, da noi invece è stato per anni censurato “Adults in the room” (2019) di Costa-Gavras.
Si.
Comunque fare questa scelta oggi per un capolavoro esempio della tirannide russa precedente, è un toccasana.
Il marketing lo spiega.
Quello che possiamo comparare, fra Nazioni e o blocchi, è che i russi, come i cinesi e in genere i popoli d’Oriente, se ne stanno più a casa loro che gli americani e la sua NATO, che controlla per loro il mondo e che ora si vorrebbero prendere, l’Oriente.
Ma hanno scelto il momento sbagliato.
Per il film, ha la maestria dell’Arte scenica russa. Come filmare la dimensione del linguaggio teatrale e le sue iperbole.
Merita essere visto, se sopporti ogni tanto una caduta di ritmo, che lo allunga.
Un toccasana sarebbe rivedere “Shock and Awe”-Attacco alla verità- del 2017, la dottrina con cui si continua a provocare guerre e destabilizzare i paesi, tuttora, non il regime passato Sovietico
Immagino che tu, invece, non sai neanche cosa significhi propaganda.. BJones è stato pure troppo tenero. Il fatto che il romanzo sia stato scritto quando non c’era TRUMP è irrilevante ai fini di qualsiasi messaggio politico. Non so se la mamma te lo ha insegnato ma le idee e la propaganda funzionano a seconda di come vengono strumentalizzate: AL DI LA’ delle linee temporali. A Putin (cioè in Russia) questo film dà a Putin la possibilità di dimostrare che la Russia è cambiata in meglio; mentre, in occidente, questo film di merda (con una fotografia stucchevole e una recitazione da Telenovela) diventa un messaggio che dice all’inconscio collettivo come il pericolo ROSSO sia sempre alle porte. Vuoi un altro disegnino alla lavagna?
Ma l’ha scritto un russo che criticava la nulla libertà di pensiero nel suo paese.
Perdonami, ma hai preso una gran cantonata.
Io questo film l’ho visto in sala a Mosca: e non e’ affatto un film “anti-russo”, e’ anzi molto fedele all’opera letteraria originale, che praticamente TUTTI in russia hanno letto. Non ho capito bene come certa critica e narrativa occidentale, sia finita a parlare di questo film come “critico alla Russia, inviso a Putin, blablabla…”. Soliti cortocircuiti mentali.
Bulgakov scrisse il romanzo a critica dell’apparato burocratico e censorio sovietico, NON contro la Russia, ed ancora oggi cosi’ viene interpretato il romanzo in Russia. Non c’e nulla di trumpiano o antirusso!
cosa c’entra trump lo sai solo te ( e trump non mi piace di certo )
Film immaginifico, romantico, surreale e per certi versi molto duro, che racconta il significato profondo di essere ( e poi non essere) liberi.
Scrittura meravigliosa. Immagini potenti.voto 9/10
Ho letto in tenera età il romanzo di Bulgakov, credo lo rileggerò. Romanzo maledetto, si dice. Questa trasposizione è bellissima. Senza nulla togliere al regista a tratti mi sembra di vedere la mano di Tim Burton. Vorrei ricordare che del film esiste una versione (decisamente più scarna e cruda e quindi più dura) del 1972 con protagonisti Ugo Tognazzi ed una giovanissima Mimsy Farmer. Visto in RAI secoli fa, ma è qui su CB01 per chi vuole.
Un capolavoro. Desidero rileggere il libro, che da ragazza non avevo compreso fino in fondo: oggi, con una nuova consapevolezza, sento che potrei coglierne finalmente la profondità.
BELLO, il film spiega chi sono i personaggi del libro. Spiace per i commenti idioti sulla propaganda. Complottisti allo sbaraglio…e possono pure votare. Molto triste.
Bene, ma non benissimo. Ho visto questo film in sala a Mosca, e mi ha sorpreso per come -a differenza di altre trasposizioni passate note e meno note in occidente- sia riuscito a ben amalgamare i diversi piani narrativi del romanzo. Non ho molto apprezzato gli attori protagonisti, sopratutto lei…. in Russia sono molto considerati, ma… meh! Lei oltretutto ha poco di “Margherita”, che nel romanzo si evince di una bellezza eterea, esile e delicata…. questa c’ha le spalle della Pellegrini! 😀
Molto bravo invece a mio avviso, l’attore che imperona “il diavolo a Mosca”. Molto riuscite alcune scene, riesce ad appassionare e divertire; sul finale….. meh! Sembra abbiano voluto “osare col freno a mano tirato”, non so se rendo l’idea…. magari se ne puo’ discutere dopo che lo avrete visto.
Sarà anche basato sul capolavoro letterario di Bulgakov ma sul piano cinematografico l’ho trovato piuttosto noioso, nonostante l’insolita alternanza del doppio piano narrativo e gli innesti sovrannaturali in un’ambientazione storica che lasciava poco spazio alla fantasia. Tanto per fare un confronto resta per me assai più avvincente e memorabile la realistica epicità del “Zivago” di Pasternak e Lean. Questo film ha comunque il merito di presentare a chi non la conosce la travagliata opera di Bulgakov grazie alla sontuosità degli odierni mezzi cinematografici. Credo che il richiamo propagandistico qui c’entri poco e per nulla in quanto esistono diverse trasposizioni cinematografiche e televisive del romanzo perfino nella Russia ancora sovietica e in quella appena uscita dal regime comunista